Il castello di Serravalle presso Semione è una delle rocche più importanti di tutto il Sopraceneri. Ridotto ad un ammasso di rovine fin dal tardo Medioevo e ancor oggi restaurato in modo incom-pleto offre nondimeno una vista imponente.
Le estese rovine sinnalza-no su un vasto pianoro roc-cioso tra Semione e Lotti-gna. Il complesso è suddi-viso in una rocca principale e in un ricetto (rifugio). Questultimo si trova sul fianco orientale del castello su un pianoro allungato e abbraccia una superficie in-terna di m 90 per 30.
Del muro di cinta si sono conservate notevoli parti, mentre le costruzioni me-dievali antistanti (che si trovano davanti) al castello principale sono in gran par-te scomparse.
Sul ciglio dello strapiombo roccioso, si trova la cappel-la di Santa Maria del Ca-stello, il cui aspetto odierno risale al XVI e al XVIII secolo.
Il cortile della rocca trinci-pale si suddivide in quattro parti: unala a sud che non può essere descritta nei particolari, non essendo stata ancora liberata, il cor-tile abbastanza spazioso, il nucleo della rocca a nord del cortile formato da più elementi e infine un imponente mastio a pianta rotonda a nord del complesso in posizione avanzata.
I pilastri mozzi di forma circolare nel cortile del castello sono gli unici resti di una sala di dimensioni sconosciute.
Le rovine del castello di Serravalle sono state portate alla luce e restaurate nel 1928-30 per opera dellAssociazione svizzera per castelli e ruine. Secondo la prassi dellepoca non si è riservata la dovuta attenzione ad esami archeologici o a studi architettonici cosicché, attualmente, non si è in grado di ricostruire lo sviluppo architettonico della rocca.
Anche se sfortunatamente non si è in possesso di informazioni archeologiche circa lepoca della costruzione, dalle rovine attuali si possono far risalire le diverse fasi dei lavori al XIII e al XIV secolo. Il mastio rotondo è stato costruito probabilmente verso il 1250, la torre semicircolare che sporge dalle mura invece nel corso del XIV secolo ...
È la tarda primavera del 1176. Federico Barbarossa risale da Pavia verso la valle di Blenio con un piccolo gruppo di soldati a cavallo per incontrarsi con lesercito di rinforzo proveniente da nord. La via è ormai già libera dalla neve. Poco oltre Biasca, a Semione, limperatore si trova di fronte allarcigno castello di Serravalle, costruito anni prima dai suoi fedeli da Torre. Come dice il nome, la fortezza è lì a sbarrare il passaggio allinizio della valle di Blenio. Il castello è però occupato dai vallerai (forse aiutati da un gruppo di Milanesi); costoro sono decisi a resistere di fronte al Barbarossa. Certo che ci vuole un bel coraggio per sfidare limperatore! I Bleniesi vogliono difendere lautonomia della valle di fronte alla dominazione tedesca. In aiuto al Barbarossa accorrono i soldati di Alcherio e in poco tempo il castello è espugnato. Alcherio riceve in custodia la fortezza e Federico, incontrandosi finalmente con le attese truppe scese dal Lucomagno, ritorna verso la pianura lombarda. La bandiera imperiale sventola di nuovo sulla torre del castello di Serravalle. Limperatore vi ha trascorso in tutto quattro giorni tra la fine di aprile e linizio di maggio.
Lo scontro con le truppe lombarde avviene a Legnano; il Barbarossa è duramente sconfitto. Per un momento lo si crede addirittura morto in battaglia! Al tramonto del 29 maggio 1176 la lancia, la croce e lo scudo dellimperatore figurano tra i trofei di guerra conquistati dai Lombardi. A lui non rimane che firmare un trattato di pace. La notizia della sconfitta giunge anche nelle lontane vallate alpine di Blenio e Leventina, notizia che sicuramente preoccupa gli avogadri imperiali Alcherio e Bernardo. (Graziano Tarilli)
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